mercoledì 20 giugno 2012

Storia vera: autismo e pet therapy

In tutto questo blog vi ho presentato l'efficacia delle cure alternative come la pet therapy e in particolare la dog therapy. Oltre a notizie su ospedali o centri dove questa co-terapia è adottata e oltre a informazioni teoriche mi sembra bello proporvi una breve storia che ho trovato nel web. Non ho approfondito l'importanza della pet therapy per le persone autistiche, ma gli animali hanno dei grandi benefici su di loro. L'autismo infatti è caratterizzato da distacco dalla realtà, dalla difficoltà nella comunicazione e nel mantenere un contatt, dall'assenza di linguaggio. Quando però le persone autistiche incontrano degli animali si comportano in modo diverso che con altre persone. Riescono ad avere un contatto con più facilità e sono interessate all'animale. Questa è una cosa fantastica perchè in questo modo viene influenzato in maniera positiva il comportamento, tanto che si riescono a ridurre i comportamenti ripetitivi(spesso autolesivi). 

Vi presento ora la storia di Billy e il gatto Rocky, è una lettura breve ma significativa. ;) 

La storia di Billy, affetto da autismo grave e ricoverato in ospedale è esplicativa: nessun farmaco faceva migliorare la sua situazione, niente lo interessava, finchè non gli fu presentato il gatto Rocky. Billy osservava furtivamente il micio, poi poco a poco cominciò ad accarezzarlo e, senza ci fosse bisogno di incoraggiarlo, sviluppò un vero e proprio rapporto con l’amico peloso, provando soddisfazione nell’occuparsi di lui e nutrendolo. Un giorno Billy guardò l’infermiera e le disse: “Rocky ha fame, vuole mangiare”. Erano le sue prime parole dopo 10 anni di silenzio! Billy lasciò l’ospedale dopo alcuni mesi, per inserirsi in una scuola specializzata e mantenne la preziosa amicizia con Rocky.





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